Una periferia urbana degradata e miserabile; interni fatiscenti; luoghi di transito e di disperazione come una stazione o edifici industriali abbandonati: questi gli spazi e le atmosfere in cui si intrecciano le storie di perseguitati e persecutori.
Zarko, crudele e violento, costringe Dunja, la sua "compagna", a prostituirsi e ne fa oggetto di continui soprusi; Stojico, il figlio di lei minorenne, vittima di vessazioni da parte del padre; Elma, una ragazzina cieca e malata; e poi ancora "il cliente", "l'inglese", "il colonnello" , persone abiette o maltrattate.
Storie di emarginazione e di violenza perpetrata nei confronti, soprattutto, dei più deboli: donne e bambini. Storie che vanno a comporre l'amaro affresco dello spettacolo intitolato Anna Politkovskaja in memoriam, di Lars Norèn, per la regia di Salvino Raco.
Il progetto fotografico Black Lights è lo strumento attraverso il quale si amplificano le tematiche affrontate in scena.